Matrimonio

Matrimonio: Unione di un uomo con una donna, regolata dalle leggi civili e canoniche, avente come scopo la convivenza in un'unica famiglia e la procreazione.
Ok, detto questo partiamo dal presupposto che il sottoscritto considera coppia anche le coppie di fatto le coppie omosessuali e così via, non vorrei che mi si scambiasse per razzista o omofobo.
Bene dal titolo si può capire di cosa si parlerà in questo articolo, però voglio prima precisare che non ho intenzione di sposarmi al momento e che quindi non è una richiesta di matrimonio per nessuno.
Domani un mio amico di vecchia data andrà sull'altare con la sua donna, il che mi rende felicissimo per loro e soprattutto per lui, lei la conosco appena.
Spero presto che questo giorno arrivi nel momento giusto per me e che ce ne sia uno solo e duri per sempre come per i miei genitori, i miei nonni e se avete qualche altra coppia felice ditemelo che ce la "scaffo" dentro.
Chiudo questo articolo con un'altra citazione sull'amore da un libro, in questo periodo sto leggendo molto:
Io serberò questo questo ricordo, gli sarò fedele, non lo tradirò, nè tradirò il mio cuore: esso è troppo costante. Esso ancor ieri è tornato così in fretta a colui al quale apparteneva da sempre.
"Noi ci vedremo, voi verrete da noi, non ci abbandonerete, voi sarete per sempre amico, fratello mio... E quando mi vedrete, mi darete la mano... sì? Me la darete, mi avete perdonato, non è vero? Mi amate come prima?" (da "Le notti bianche" di Fedor Michajlovic Dostoevskij)
Per me l'amore oggi è il suono racchiuso nel calore espresso dal suono della stessa parola, e che la stessa parola pronunciata con sana convinzione è splendida da sentire.

Ale





La medaglia...

Nel mio pur breve percorso di vita le esperienze (tra belle e brutte, normali o speciali, divertenti e non) non sono mancate. Penso che tutti abbiano vissuto le proprie, magari non hanno mai avuto modo ne voglia di raccontarle, io per primo non voglio raccontare le mie, ma una serie di avvenimenti che potrebbero presentarsi nella vita di ognuno di noi.

Potrebbe capitare ad ognuno di noi di perdere 50 € per strada: sono sicuro che le bestemmie non si farebbero mancare e che le cercheremmo per 2 ore in ogni piccolo buco presente nei nostri capi di abbigliamento e in ogni angolo di strada percorsa ma alla fine non le troveremmo, e una bella giornata giornata si trasformerebbe in una giornata al quanto sfortunata.

Potrebbe capitare ad ognuno di noi di trovare 50 € per strada: sono sicuro che la velocità con la quale raccoglieremmo la banconota sarebbe quasi pari a quella della luce. Poi una volta arrivati a casa con un sorriso a 32 denti, pieni di soddisfazione, porremmo la fortunata banconota nel nostro portafogli/salvadanaio, visto che per strada data la sorpresa e lo "spirito di sopravvivenza" non ce lo hanno permesso.

Potrebbe capitare ad ognuno di noi di vedere la propria squadra del cuore perdere nella partita più importante dell'anno: un derby, una finale, un ottavo di Champions League. Ognuno di noi penserebbe: "Cavolo proprio quest'anno che doveva essere l'anno buono..." oppure "Porca miseria non si può uscire alla lotteria dei calci di rigore, dovrebbero essere aboliti!" e così via....

Potrebbe capitare ad ognuno di noi di vedere la propria squadra del cuore vincere nella partita più importante dell'anno: un derby, una finale, un ottavo di Champions League. Ognuno di noi colmo di felicità e soddisfazione, penserebbe "Evvai questo è l'anno buono ce la possiamo fare!" oppure "Che spettacolo i Calci di rigore! Le altre squadre dovrebbero far allenare i propri giocatori a tirarli!" e in più "Dovrebbero vedersi più spesso!"

Con questa piccola e divertente scaletta di avvenimenti, disgrazie e momenti di libidine voglio solo farvi pensare sull'esistenza dei due risvolti della medaglia.
Molti di voi penseranno in questo istante che non ci siano sempre questi due lati e che io mi sia fumato un kilogrammo di gomma o mi sia ubriacato con 2 litri di gin di quello che si compra al discount abbattuto lì all'angolo.
Vi dico che non è così, che c'è sempre un motivo per cui accadono le cose. Che sia Dio, il destino, Buddha, o chicchesia.. Cari lettori in base ad una accorta riflessione vi posso assicurare che in OGNI ISTANTE, OGNI PICCOLO MOMENTO: buono o cattivo, bello o brutto, felice o triste, bisogna pensare sempre POSITIVO e mai immaginare di avere perduto tutto o di essere soli contro il mondo, ci sarà sempre qualcuno a sostenerci nei momenti di difficoltà o qualcosa lì nascosto magari sotto un vcuscino che aspetta di essere trovato solo da noi.

Con questo vi auguro una bella giornata ricca di avvenimenti e vi auguro di saper sempre cogliere il lato buono delle cose in modo tale da essere sempre felici e mai scontenti.

Un saluto, Ale






Felice Giornata a tutti..

Il Piccolo Principe

"Buongiorno" disse la volpe."Buongiorno" rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui" disse la voce, "sotto il melo.."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino.."
"Sono una volpe" disse la volpe.
"Vieni a giocare con me" le propose il piccolo principe, "sono così triste.."
"Non posso giocare con te," disse la volpe "non sono addomesticata."
"Ah! Scusa," fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che vuol dire addomesticare?
"Non sei di queste parti, tu" disse la volpe "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini " disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire addomesticare?"
"Gli uomini" disse la volpe "hanno dei fucili e cacciano". "E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No" - disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami."
"Creare dei legami?"
"Certo" disse la volpe.
"Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
Comincio a capire - disse il piccolo principe. - C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato... "E' possibile" disse la volpe "succede di tutto sulla Terra."
"Oh! non è sulla terra" disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa: "su un altro pianeta?"
"Sì."
Ci sono cacciatori su questo pianeta?"
"No."
Questo mi interessa! E delle galline?"
"No."
Questo è un passo di uno dei miei libri preferiti. Come risalta dalla lettura, parla "dell'addomesticarsi" come creare legami, legami di amicizia..
Antoine de Saint-Exupèry è fenomenale nel fare ciò, attraverso le parole egli riesce a trasmettere la volontà specifica della Volpe di addomesticarsi con il Piccolo Principe e aggiunge dopo un po' di righe:

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "per favore... addomesticami" disse.
"Volentieri" rispose il piccolo principe "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose."
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano" disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti" rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... "
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
Qui la volpe spiega cosa sia, in questo mondo fantastico, l'amicizia e soprattutto cosa voglia dire addomesticarsi.
Penso che a chiunque venga voglia, leggendo questi passi del libro, di volerlo leggere per intero, io non posso che consigliarvelo, l'avrò letto una trentina di volte, e riesco sempre a scoprire nuovi piccoli particolari interessanti che mi aiutano a far luce sulle difficoltà che noi tutti siamo portati ad affrontare quotidianamente.

L'Italia

"E' un paese l'Italia dove tutto va male
lo diceva mio nonno che era meridionale
lo pensavano in tanti comunisti presunti
e no...
E' un paese l'Italia che governano loro
lo diceva mio padre che c'aveva un lavoro
e credeva nei preti che chiedevano i voti
anche a Dio...
E' un paese l'Italia dove un muro divide a metà
la ricchezza più assurda dalla solita merda
coppie gay dalle coppie normali
è un paese l'Italia che rimane fra i pali
come Zoff...
E' un paese l'Italia di ragazze stuprate
dalle carezze di un branco cresciuto
dentro gabbie dorate
perchè è un paese l'Italia dove tutto finisce così
nelle lacrime a rate che paghiamo in eterno
per le mani bucate dei partiti del giorno
che hanno dato all'Italia
per volare nel cielo d'Europa
una misera scopa.
E' un paese l'Italia dove l'anima muore da ultrà
nelle notti estasiate, nelle vite svuotate
dalla fame dei nuovi padroni
è un paese l'Italia che c'ha rotto i coglioni!
Ma è un paese l'Italia che si tuffa nel mare
è una vecchia canzone che vogliamo tornare a cantare
perchè se l'ignoranza non è madre di niente
e ogni cosa rimane com'è
nei tuoi sogni innocenti c'è ancora l'odore
di un'Italia che aspetta la sua storia d'amore"

Molti di voi si chiederanno perchè abbia inserito nel mio "diario elettronico" il testo di questa canzone cantata a Sanremo da Marco Masini; i motivi sono due: il primo è che comunque mi piace questa contestatissima canzone del festival della canzone ITALIANA, e il secondo è questo: a mio parere il testo della canzone visto il titolo avrebbe dovuto concludersi con la parola "coglioni".
Non voglio che crediate che sia un anti-nazionalista o un "comunista" anche perchè non si parla di Italia come governo e non di idea politica ma di Italia come istituzione politica, penso.
Sono dell'idea che le tematiche espresse nel testo di questa canzone vadano al di là degli stupri (di per sè gravissimi) o della questione del meridione, ma l'inciso cantato da Masini vuole far luce su come il nostro paese sia l'unico dove la stragrande maggioranza dei cittadini quandoin periodo di votazioni si chiede chi sia il meno peggio a cui "prostituire" il proprio voto. Io almeno faccio poi sarei felice di sapere la vostra opinione.
Si è arrivato ad un punto dove nel nostro paese l'ideale è calpestato dal potere dove l'informazione non è più pubblica ma appartiene ad una sola persona che tra l'altro ha anche funzioni pubbliche.
Io non giro tranquillo qui in Italia nonostante i miei 190 cm e 90 kg ho paura che da un angolo spunti qualcuno con qualcosa pronto ad aggredirmi, e non cadiamo nel tranello di pensare che sono gli stranieri a commettere i peggiori delitti, perchè ricordo che la signora di Cogne è italiana e i due coniugi di Erba sono italiani e via via... Colpa dei telegiornali che non fanno altro che arricchire questa paura con continue notizie orribili di omicidi e stupri.
Un altro aspetto dell'Italia che non sopporto è l'istruzione: sì perchè solo in Italia si tende a discriminare già tra bambini quelli italiani da quelli stranieri, la filosofia è prima li dividiamo prima sapranno che sono diversi e quindi non ben voluti in Italia, poi si scopre che i migliori ingegneri sono indiani o i migliori medici algerini...

A questo punto spero con tutto il cuore che l'ultimo paragrafo del testo si avveri un giorno e finalmente l'Italia possa vivere la sua INFINITA storia d'amore e se saremo noi a viverla ben venga ma ben venga lo stesso se saranno i nostri figli o i figli dei nostri figli. Voglio SPERARE voglio SOGNARE.


...
ANCORA...

Mad World

Eccomi qua a parlare dopo non si sa quanto tempo su questo al quanto povero spazio concessomi dal mondo virtuale.
In un periodo come questo che stiamo vivendo in cui spopola nel mondo globale che il vero eroe sia il vincitore di un qualsiasi reality oppure il calciatore che in un qualsiasi derby fa gol da centrocampo (per carità gran gesto balistico), per non parlare poi della donna che in Inghilterra ha venduto a una televisione la sua morte: che grande donna! Non può concedersi un momento di pausa con il proprio marito o con i propri figli senza che ilmondo lo sappia.
Voglio dire la mia e non ce la faccio a starmi zitto guardando tutto questo.
Penso che tutto questo sia sbagliato, o meglio non sia del tutto corretto, in quanto questi sono personaggi che adesso magari ci regalano momenti di libidine ma che dopo due giorni non ricordi più.
Penso che i veri eroi quelli con la E maiuscola siano altri, sono quelli che tutti i giorni si alzano la mattina con lo scopo di mandare avanti la famiglia magari di farsi 8-10 ore di lavoro per guadagnare 800-900 euro somma che un calciatore guadagna in media al giorno senza aver fatto un tubo.
Buffon dice che ha vissuto un periodo di depressione.. "Uh povero! Che coraggio a riconoscerlo!"
Lui povero, sì chissà quanto l'hanno pagato per quella conferenza e per quel libro pubblicato e scritto da lui, ma ci dobbiamo credere? Lui che scrive un libro? Io non ci credo.
L'ipotetico eroe di cui vi parlavo prima, lui non si può permettere neanche di conoscere la D di depressione perchè se solo si ammalasse sarebbe finita per lui e per la sua famiglia che sarebbe divorata dal mutuo da pagare o dal fatto che non ci siano i soldi per comprare il latte.
Pensiamoci su a questo e riflettiamoci quando bestemmiamo (me compreso) su quello che abbiamo.

Poi volevo raccontarvi questo episodio successomi in pullmann poco fa':
Una ragazzina di colore si divertiva con l'amichetta e il fratellino più piccolo a parlare di come l'antagonista femmina si "strusciava" con l'amichetto del cuore della protagonista, tutto rigorosamente in dialetto barese, al che scatta il sorrisino beffardo sotto i miei radi baffetti e sentendosi osservata lei si gira verso di me e dice: "Eeeeeh! par stran a vede' na gnor ca parl in dialett!!!" (tradotto: Eeeh sembra strano vedere una ragazza di colore parlare in dialetto!).
Vi lascio con questo episodio gogliardico ma comunque con la mia indignazione verso questa concettura distorta che il mondo ha dell'eroe.
A presto.

Ale